Auto ibride per abbassare la media di emissione di CO2: così le flotte aziendali diventano green.
Secondo una survey di Fleet Magazine in collaborazione con l’Osservatorio Top Thousand, che coinvolge 102 Fleet e Mobility Manager, cresce l’interesse verso l’elettrificazione. Tuttavia, non sono le full electric a conquistare le flotte aziendali, bensì le ibride.
In effetti, lo studio si intitola 'L’ibrido entra in azienda' e i motivi probabilmente derivano dal fatto che la gestione di un’auto completamente elettrica è ancora complicata nel nostro paese a causa della mancanza delle infrastrutture per la ricarica.
Tra le aziende intervistate, le flotte risultano miste: in testa si trova il diesel, segue la benzina, ma negli ultimi due anni la mobilità sostenibile si sta facendo posto. La prospettiva di crescita delle ibride nel prossimo anno, infatti, è enorme.
Lo studio, inoltre, evidenzia anche che la distribuzione delle ibride risulta equa: in flotta si trovano Full, Mild e Plug-in, anche se queste ultime prevalgono per il momento. Questo perché le Plug-in, essendo realmente elettrificate, hanno un livello di emissioni sotto i 60 g/km e, di conseguenza, offrono vantaggi in termini di fringe benefit.
Dunque, le aziende scelgono l’ibrido per diversi motivi: l’abbassamento delle emissioni di CO2, la responsabilità sociale dell’azienda, i risparmi in termini di spostamenti, l’abbattimento dei consumi e la tassazione agevolata del fringe benefit.
Inoltre, tra i vantaggi indicata dai Fleet Manager, risulta che i canoni di noleggio delle Plug-in Hybrid siano più competitivi.
Per tutti questi motivi, le prospettive di crescita dell’ibrido risultano davvero alte, con particolare interesse per le plug-in.
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